Cos’è l’oleodinamica
L’oleodinamica è la scienza che studia il trasferimento di energia utilizzando un vettore energetico (di solito olio idraulico); grazie alla pressione indotta all’interno del circuito idraulico tramite canali particolari chiamati tubi oleodinamici, avviene la movimentazione di un attuatore attraverso l’incomprimibilità del liquido, che trasmette in modo efficiente il moto sistema meccanico.
Questo settore sta vivendo una forte espansione poiché permette di fruire di potenze elevate con componenti relativamente leggere e di grandezza minore rispetto ad altre tecnologie.
Com’è fatto un tubo oleodinamico e come sceglierlo
Esistono varie specifiche di tubi idraulici, sia appartenenti allo standard SAE100R, sia all’EN.
Tuttavia le opzioni principali di scelta sono tre: gomma con fili metallici, termoplastica con rinforzo tessile, o Teflon con treccia in acciaio inossidabile.
Le metriche che caratterizzano ogni tipologia sono: il diametro interno utilizzando un sistema di 1/16; fattore di sicurezza 4:1, con l’eccezione del tipo jack, che viene valutato in scala 2:1, dal momento che ha applicazioni a basso stress dinamico.
Struttura del tubo oleodinamico
In linea generale, è formato da tre strati:
- tubo: la sua funzione è di convogliare il fluido idraulico, e la maggior parte dei tubi idraulici è realizzato in gomma sintetica. La tipologia di gomma utilizzata in fase di produzione è il parametro che influenza la sua qualità; inoltre deve essere progettato per essere flessibile e abbastanza forte da trasmettere il vettore energetico;
- rinforzo: rende tenace la struttura e mantiene la pressione. Anch’esso può essere progettato con diversi strati, ed è realizzato in filo di acciaio di trazione, acciaio inossidabile ma anche con altri materiali;
- copertura: il suo compito è proteggere il livello inferiore da agenti deterioranti come corrosione e abrasione nonché per garantire che il tubo idraulico possa essere esposto a una temperatura elevata tempo lunghi. Può avere delle scanalature, per aggiungere l’attrito alle sue caratteristiche fisiche per aumentare il livello di protezione.
Tipologie di tubi oleodinamici
Utilizzando il metodo di rinforzo come metro di classificazione, i tubi idraulici si possono suddividere in:
- a spirale: sono costituiti da un rinforzo a spirale per incrementare la resistenza e la loro destinazione d’uso è rappresentata dai progetti idraulici ad alta pressione; la flessibilità è utile in progetti dove è richiesta questa proprietà, come in presenza di angoli stretti, angoli acuti e spazi ridotti;
- intrecciati: se il rinforzo è realizzato in filo di acciaio inossidabile, resistono a una pressione fino a 7000 psi, mentre se è in treccia tessile, lavorano bene fino a una pressione inferiore a 1000 psi;
- elicoidali: prendono il nome dal tipo di avvolgimento in filo d’acciaio che lo compongono e che lo rendono capace di non collassare a prescindere dalla situazione di utilizzo.
Inoltre, se si considera il numero degli strati costituenti il rinforzo, si avranno le seguenti specifiche:
- uno strato: SAE 100R5, SAE 100R6, SAE 100R1AT / DIN EN857 1SC, DIN EN853 1SN;
- due strati: SAE 100R3, SAE 100R16, DIN EN853 2SN, DIN EN857 2SC;
- quattro strati: SAE 100R9, SAE 100R12, EN853 4SH, EN853 4SP;
- sei strati: SAE 100R13, SAE 100R15.
Maggiore è il numero di strati della struttura, più elevata è la pressione alla quale i tubi possono lavorare.
Se si tiene presente il materiale con il quale sono prodotti, si avranno tubi in:
- termoplastico: è costituita da un tubo di nylon, rinforzo in fibra sintetica e una copertura in poliuretano. Il tubo termoplastico trova la sua più frequente applicazione nell’idraulica generale, nei carrelli elevatori, nella movimentazione dei materiali e nei sistemi elettrici a sviluppo locale. Può gestire le medesime pressioni dei tubi a 1 e 2 fili, ed essere utilizzato in sostituzione del tubo in gomma con rinforzo del filo, quando questo non riesce a funzionare. La copertura in poliuretano ha elevata resistenza all’abrasione creata dalle pulegge che equipaggiano i carrelli elevatori. In quanto non conduttore di elettricità è ideale per alimentare gli attuatori idraulici di strumenti che devono essere usati in presenza di tale forma di energia, ad esempio un sollevatore per la riparazione di linee elettriche;
- teflon o PTFE: realizzato con un tubo in teflon e rinforzo con treccia in acciaio inossidabile, non ha necessità di una copertura poiché la treccia non si corrode in condizioni di posa in opera standard. Viene utilizzato in applicazioni che richiedono resistenza alla corrosione, compatibilità chimica e alta temperatura, fino a 232 gradi Celsius. Possono esser anche rinforzati con acciaio, offrendo quasi gli stessi vantaggi della gomma rinforzata, anche se sono meno flessibili; ma resistono a sollecitazioni più ampie, collegate ai vari tipi di ambienti. Se sono presenti acqua salata, sostanze chimiche o altre sostanze potenzialmente corrosive, il teflon è la scelta migliore ed è anche adatto per lavori in spazi limitati e chiusi, poiché non rilascia fumi. Quando si opta per questo tipo di tubo, occorre prestare particolare attenzione alle dimensioni e al raggio di piegatura. La dimensione è solitamente 1/16 di pollice più piccola di quanto indicato dal produttore e quest’accortezza è da applicare a tutte le grandezze. In relazione al raggio di curvatura, bisogna ricordare che il tubo in teflon è un tubo di plastica dura ricoperto da una treccia: ciò significa che se viene piegato fino ad attorcigliarlo, gli si procura danni non riparabili che rappresenteranno un punto debole; questo è da tenere a mente quando lo si deve usare in spazi angusti.
I tubi oleodinamici possono essere corrugati e articolati, progettati in particolare per flettersi ove necessario, senza influire sull’integrità e sulla longevità del tubo.
Inoltre, se si usano per per liquidi a temperature estreme o a una temperatura specifica, il tubo scelto deve essere in grado di operare all’interno di queste linee guida e soddisfare tutte le condizioni richieste dalle specifiche esigenze.
La scelta del condotto dovrà essere effettuata allineando la sua tipologia e materiale costitutivo con le apparecchiature di cui dovrà assicurare il ciclo produttivo, oltre a garantire la sicurezza degli operatori a esse connessi.
Altri utilizzi dei tubi oleodinamici
La lista dei sistemi meccanici in cui i tubi oleodinamici espletano la loro funzione è molto vasta, visto il rapporto qualità/prezzo in relazione alla loro durata e posa in opera.
Alcune delle loro applicazioni più particolari sono:
- linea di ritorno: è un condotto idraulico in grado di gestire l’aspirazione e riporta il fluido idraulico all’inizio del sistema. Questa tipologia è di solito un tubo di gomma con copertura con treccia tessile per la pressione e un filo elicoidale per l’aspirazione;
- per autocarri: appartiene a una categoria speciale all’interno dei tubi oleodinamici. La normativa SAE 100R5 li prevede con una copertura in tessuto, flessibili a uno strato di rinforzo e utilizzati per molti sistemi negli autoveicoli. Le metriche di dimensionamento sono da 1/16 a 1/8 di pollice più piccole a seconda delle grandezze.
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