Quando si parla di disinfettare e sanificare, ci si riferisce a termini simili in apparenza, ma che celano profonde differenze. Nonostante siano comunemente utilizzate come sinonimi, hanno in realtà connotazioni diverse e lo sa bene chi si occupa di pulizie a livello professionale come https://blog.comac.it/.

Per capire come gestire al meglio le operazioni di pulizia e sanificazione, è quindi bene fare un distinguo, al fine di poter selezionare i prodotti e i trattamenti più adeguati alla situazione.

Una prima definizione di questi termini arriva dal D.M. n. 274/97:

  • La pulizia include quelle operazioni atte a rimuovere la polvere, ma anche la sporcizia e corpi estranei da ambienti e superfici.
  • La disinfezione permette di inattivare o anche distruggere microrganismi patogeni presenti su ambienti e superfici.
  • La sanificazione permette di rendere un ambiente sano grazie alla combinazione di pulizia e disinfezione, oltre all’utilizzo di procedure quali la disinfestazione e il miglioramento di ventilazione e umidità. Si tratta del termine più ampio, che identifica le azioni volte all’ottenimento della salubrità degli ambienti.

Disinfezione e sanificazione: differenze in pratica

I tre termini sono quindi da considerarsi uno il miglioramento dello step precedente, ma quali sono le differenze all’atto pratico?

Grazie alla pulizia si va a rimuovere lo sporco visibile, sia esso polvere, grasso o altro. Potrà avvenire in modo manuale o meccanico, con l’ausilio, all’occorrenza, di acqua o detergenti, come avviene ad esempio nella pulizia dei climatizzatori. Si tratta di una fase preliminare e necessaria alla sanificazione e disinfezione.

La disinfezione utilizza agenti disinfettanti, di natura chimica o fisica, che riducono, distruggono o rendono inattivo il carico microbiologico di oggetti e superfici. Prima di procedere alla disinfezione è necessario rimuovere lo sporco, per non compromettere l’efficacia del trattamento e la distruzione dei microrganismi patogeni.

La sanificazione comprende invece interventi più mirati, volti ad eliminare batteri o agenti contaminanti che una normale pulizia non può neutralizzare. In questo caso il ricorso a prodotti chimici detergenti è imprescindibile per poter riportare il carico microbico a standard igienici accettabili. A seconda che i locali da trattare siano ad uso abitativo, come nel caso di un appartamento open space, oppure di un locale professionale, ci saranno gradi di sanificazione diversi da raggiungere.

Pulizia e disinfezione: la differenza tra detergenti e disinfettanti

Quali sono gli strumenti necessari per ottenere pulizia e disinfezione?

Quando si sta per acquistare un prodotto per le pulizie, è spesso difficile capire le reali performance e differenze nelle proposte.

Con una nota del 20 febbraio 2019 il Ministero della Salute spiega cosa sono i biocidi, ovvero i disinfettanti, e i requisiti che devono rispettare.

Il Ministero specifica che i detergenti contengono sostanze chimiche, atte a rimuovere lo sporco in modo fisico o meccanico. Questi prodotti sono ideali per la pulizia.

I biocidi, invece, sono sostanze o miscele in grado di  agire sugli organismi patogeni per renderli innocui o distruggerli con processi chimici o biologici. Questi prodotti sono ideali per la disinfezione. Quando si vede su un prodotto la dicitura “sanificante”, si tratta di biocidi, e possono essere messi in commercio solo previa autorizzazione specifica della Commissione Europea o del nostro Ministero della Salute.

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