Istruzione

Tecniche di memorizzazione e studio: servono davvero?

La fase di memorizzazione è una delle più complesse e delicate durante lo studio per un esame universitario. Spesso infatti gli studenti si limitano a leggere i libri, riassumere e/o schematizzare e poi a ripetere, non utilizzando le tecniche di memorizzazione.

I motivi per cui le tecniche di memoria non vengono usate sono molteplici:

  • Lo studente non conosce l’esistenza delle mnemotecniche
  • Lo studente conosce l’esistenza delle tecniche di memorizzazione, ma è scettico
  • Lo studente conosce queste tecniche, crede che siano funzionanti, ma pensa siano troppo difficili da applicare

Insomma alla fine per un motivo o per l’altro le tecniche di memorizzazione per lo studio non vengono quasi mai utilizzate e lo studente torna al caro bel vecchio metodo leggi e ripeti e supera il suo esame. A questo punto una domanda viene spontanea: ma le tecniche per memorizzare un esame universitario servono davvero?

Metodo di studio e metodi per memorizzare

La risposta alla domanda di prima è sì. Pensaci: la maggior parte degli studenti si lamenta dell’ansia da esami, si lamenta del fatto che non si ricorda mai le cose e che la mole di studio è tanta.

Alla fine si mette a testa bassa sui libri e riesce a studiare e a portare a casa un buon esame. C’è chi è più portato alla memorizzazione, chi invece deve ripetere tante volte, chi usa una memoria visiva. Insomma ognuno ha le sue specificità, però gli studenti italiani arrivano alla tanto agognata laurea.

Il problema è a che costo? E in quanto tempo? Eh già, andare fuori corso è molto facile, impiegando così più tempo del previsto, avendo più stress, pagando sovrattasse e via dicendo

Da qui è evidente che se impariamo a conoscere meglio la nostra mente e ad applicare delle tecniche di memorizzazione con un pochino di “sforzo” iniziale, saremo in grado di ridurre notevolmente il tempo dedicato alla fase di memorizzazione, ma ricordando più cose all’esame.

Quali sono le tecniche di memorizzazione migliori per lo studio?

A seconda di ciò che si studia ci sono tecniche diverse. È difficile spiegarle in un unico articolo, per questo ci limiteremo a descrivere le più importanti diversificando l’uso. Questo non vuole essere un articolo “formativo” per farti apprendere una o più tecniche di memorizzazione, ma più un punto di inizio per te, per capire che esistono e che possono fare la differenza nello studio.

Apprendere le tecniche di memorizzazione gratis

Molti studenti cercano solo articoli o video per imparare le tecniche di memorizzazione gratis. Questo approccio gratuito funziona se si hanno già le basi di questi argomenti, vedendo video e video di più autori differenti e andando ad estrapolare i punti cardini. In questo modo si può procedere per tentativi e nel giro di qualche mese padroneggiare una o due tecniche.

Cercare tecniche di memorizzazione gratis è quindi un approccio possibile, ma lento. Esistono invece svariati corsi di memoria o (in quantità minore) corsi sul metodo di studio che integrano al loro interno la parte di memorizzazione.

Questo rende le tecniche di memoria parte di un metodo e quindi più funzionale allo studio universitario e non fine a se stesse!

Per questo motivo ci sono siti come studentetop.it che parlano di tecniche di memorizzazione dedicate al metodo di studio universitario.

Tecnica PAV

Collochiamo la mnemotecnica PAV all’inizio della nostra lista, perché è un po’ la base e sfrutta il funzionamento del nostro cervello.

Nella tecnica di memorizzazione PAV infatti dobbiamo associare delle immagini con una serie di caratteristiche, al concetto (o parola) che vogliamo memorizzare. PAV è un acronimo che sta per:

  • Paradosso: l’immagine deve essere il più paradossale possibile per rimanere impressa nel cervello;
  • Azione: se possibile dovrebbe essere animata. Se ci pensi nei nostri ricordi spesso c’è del movimento e non immagini statiche (a meno che non memorizziamo con la memoria “visiva”);
  • Vivido: immagina di coinvolgere tutti i sensi. Che colore ha questa immagine? Emette suoni? Odori? Si può toccare? È ruvido o liscio? Risveglia tutti i sensi per sfruttare il coinvolgimento emotivo maggiore.

Tecnica dei loci e palazzo della memoria

Ora che hai compreso cosa si intende con tecnica PAV, facciamo uno step successivo. Infatti con la PAV possiamo memorizzare ad esempio una lista (con la catena di immagini, concatenando le immagini fra di loro). Spesso però i programmi d’esame sono molto più vasti che di una semplice lista.

Per questo ci vengono in aiuto la tecnica dei loci e del palazzo mentale.

I loci (tecnica di memoria usata da Cicerone) sono luoghi fisici. Concateniamo le immagini inserendoli in questi luogi.

Ad esempio: abbiamo un percorso definito da casa nostra al negozio di alimentari più vicino che avrà un semaforo, un cancello, un attraversamento pedonale, un parcheggio, una cassetta delle lettere e il negozio. Sfruttando la memoria spaziale andiamo a collocare una dopo l’altra le nostre immagini PAV in ognuno di quei luoghi, facendole interagire: ad esempio un’immagine che si arrampica sul semaforo.

Il palazzo mentale ci permette di strutturare questi loci ad un ambiente a noi familiare: una stanza della nostra casa. Possiamo creare così tutte le stanze della casa per avere svariati loci. E infine, possiamo sfruttare la stessa stanza per memorizzare diversi argomenti, che magari sono collegati da una qualche logica.

La tecnica di memorizzazione dei loci è semplice come concetto, ma un po’ complessa da padroneggiare su larga scala, quindi c’è bisogno sicuramente di allenamento.

Conversione fonetica: tecnica di memoria per numeri e date

Terminiamo l’articolo con una delle tecniche associate ai numeri. Ce ne sono varie e questa è una delle più utilizzate in assoluto.

La base è una tabella di conversione fonetica che associa un numero a più lettere consonanti dell’alfabeto. Per comodità riportiamo la tabella qui sotto:

Ecco un esempio pratico: quando morì Napoleone? 1821! Ecco come memorizzarlo con la conversione fonetica: D=1, F=8, N=2, T=1, diventa “defunto” (così associamo anche il fatto della morte con la parola che abbiamo trovato)

Questa mnemotecnica è particolarmente funzionale per memorizzare: date, numeri di articoli e leggi, alcune formule matematiche e fisiche di base. Sicuramente è un po’ laboriosa e non velocissima da impiegare, ma se si impara a memoria la tabella e ci si esercita tutti i giorni, in pochi mesi creeremo uno schedario di parole che poi riuseremo spesso, componendo vere e proprie frasi.

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