Il contrasto tra sigarette tradizionali e sigarette elettroniche è più che mai vivo adesso che numerose città in tutto il mondo si sono poste come obiettivo lo “smoke-free”. C’è infatti questo intento comune a voler abolire il fumo di sigaretta tradizionale, aumentando le restrizioni e i divieti di fumare nei luoghi pubblici all’aperto. Esistono anche numerosi studi nei quali si parla dei benefici che la sigaretta elettronica può apportare al nostro organismo, eliminando definitivamente quella tradizionale dalle nostre abitudini.
Attualmente, in Italia, a svapare con la sigaretta elettronica, sono circa in 900.000. Una cifra che è destinata a salire sempre di più a fronte di queste nuove restrizioni contro il fumo di sigaretta, che costringeranno anche i più restii a provare questa alternativa, se proprio non riescono a smettere di fumare del tutto.
I fumatori di sigaretta tradizionale sono infatti ancora tantissimi in Italia, si parla di circa 11, 6 milioni, di cui 7,1 milioni sono uomini e 4,5 milioni sono donne. Tra i suddetti 900.000 svapatori, tra l’altro, molti sono fumatori duali, ovvero continuano a fumare sia sigarette tradizionali che sigarette elettroniche. La percentuale è di circa 80,1%, quindi ancora molto alta.
Ma, come già detto, è molto probabile che le cose cambino per l’adeguamento dei fumatori, anche dei più incalliti, alle nuove politiche in arrivo nel nostro paese, che anzi sono già entrate in vigore a Milano. Vediamo in cosa consistono queste restrizioni e quali e quanti paesi in tutto il mondo le hanno adottate.
Un mondo “smoke-free” è possibile?
L’obiettivo della quasi totalità dei paesi del mondo è arrivare al 2025 completamente smoke-free, eliminando il fumo di sigaretta dai luoghi pubblici. È un processo che in realtà è cominciato già da dieci anni in alcuni città, come ad esempio New York e Città del Messico.
In queste città infatti già da tempo sono state create delle spiagge, dei parchi giochi e dei parchi in cui è completamente vietato fumare. Ma si può dire che la prima città che in assoluto si è liberata dal fumo è stata Melbourne, che già nel 2000 ha preso questa decisione.
Ci sono anche paesi che hanno cominciato la battaglia al fumo anche attraverso la sensibilizzazione dei cittadini. Basti pensare alla Nuova Zelanda e alla Svezia, che nel 2016 aveva soltanto l’11% dei cittadini che si dichiaravano fumatori e le cui leggi restrittive sul fumo all’aperto risalgono già al 2019.
Per quanto riguarda l’Italia, la città che ha introdotto questa nuova regolamentazione ultimamente è stata Milano, che lo scorso 19 Gennaio ha stabilito che è vietato fumare alle fermate dei mezzi pubblici, nei parchi e negli stadi e anche a meno di 10 metri da un’altra persona. Molti hanno definito questo provvedimento un attacco alle libertà personali, ma in realtà è un provvedimento che guarda al futuro.
Allo stesso futuro a cui guarda anche la Spagna, che non solo ha imposto già da tempo le stesse limitazioni, ma addirittura in alcune zone è vietato fumare sulle terrazze. Parliamo delle Baleari, alcune zone della Cantabria, Aragona, Asturie, Canarie, Valencia e Navarra.
Turchia e Malta hanno anche loro preso queste stesse decisioni nel 2020 e anche nel Regno Unito, Manchester, Bristol, Liverpool e Leeds si sono unite a queste mosse restrittive antifumo.
Insomma, sembra proprio che il mondo voglia liberarsi del fumo di sigaretta tradizionale e dai danni che esso provoca alle persone che ne fanno direttamente uso, ma anche a coloro che risentono del fumo passivo. Inoltre, un elemento di grande inquinamento sono anche i mozziconi di sigaretta: nel mondo ve ne sono, dispersi, più di 10 miliardi e sono altamente inquinanti in quanto non sono biodegradabili.
Qual è la soluzione per i fumatori incalliti?
E cosa può fare quindi chi non vuole o non riesce a liberarsi da questo brutto vizio? Può innanzitutto cercare di persuadersi andando a informarsi su siti specifici riguardo i danni del fumo tradizionale. Inoltre, può cercare di smettere di fumare con l’aiuto delle sigarette elettroniche, o comunque passare a queste per aggirare queste restrizioni.
Infatti, le sigarette elettroniche, non producendo nessuna combustione e formando in realtà un vapore e non un fumo, sono al di fuori di queste restrizioni perché di fatto, non sono nocive, o almeno non lo sono quanto le sigarette tradizionali.
Gli studi condotti su questi prodotti, anche se non possono dirci nulla sul lungo termine dato che sono ancora troppo acerbi, possono dirci che queste non causano gli stessi danni delle sigarette tradizionali, e che anzi coloro che fanno il passaggio da queste alle elettroniche risentono subito di grossi benefici.
Dunque, sembra che acquistare una sigaretta elettronica in questo periodo storico possa essere davvero una buona idea. Inoltre, a differenza delle sigarette normali, quelle elettroniche possono essere aromatizzate a proprio piacimento, e questa personalizzazione è sicuramente un valore aggiunto.
Si possono infatti scegliere aromi che ricordino il tabacco, oppure gusti freschi come il limone, la menta, la liquirizia, o dolci come il cioccolato e il tiramisù e tanti altri, e addirittura possono anche essere mischiati per ottenere nuovi sapori.
L’importante, nello scegliere sia la sigaretta elettronica che il liquido da svapo, è affidarsi a prodotti affidabili e di qualità, come ad esempio quelli che possono essere trovati sul sito di Terpy.