La visita oculistica è una prestazione medica specialistica effettuata dal medico oculista indicato anche come oftalmologo, termine di origine greca, oftalmos infatti significa occhio).

Si tratta di una prestazione che si pone diversi obiettivi, vale a dire prevenire oppure diagnosticare – e quindi successivamente trattare – i disturbi che colpiscono l’apparato visivo.

È opportuno precisare che da un punto di vista tecnico si distingue tra visita di primo livello e visita di secondo livello; nel primo caso l’obiettivo è quello di valutare la capacità visiva del soggetto nonché le funzionalità dell’apparato visivo. Nel corso di questa visita lo specialista è in grado di verificare l’eventuale presenza di problematiche oculari di vario tipo.

Diverso è l’obiettivo della visita di secondo livello, il cui scopo fondamentale è quello di trattare una malattia oculare che è stata rilevata in precedenza.

Dove effettuare una visita oculistica?

In Italia si hanno fortunatamente a disposizione diversi centri di alto livello in ambito oculistico dislocati in varie regioni d’Italia; coloro che risiedono nel nord e nel centro Italia possono per esempio prenotare una visita oculistica presso Gruppo San Donato, uno dei più grandi gruppi ospedalieri del nostro Paese che ha strutture in Lombardia e in Emilia-Romagna.

La prevenzione in ambito oculistico

In qualsiasi ambito medico, la prevenzione è fondamentale per prevenire o diagnosticare per tempo un determinato disturbo (ricordiamo che la diagnosi precoce è cruciale in molti tipi di malattia, non solo in ambito oncologico o cardiovascolare come si potrebbe essere portati a pensare).

Anche in ambito oculistico la prevenzione è importantissima; e sia in età pediatrica che in età adulta è importante programmare visite oculistiche periodiche le quali potrebbero essere più o meno frequenti a seconda che siano stati individuati o meno determinati disturbi o malattie oculari.

L’età pediatrica e quella adolescenziale

Fatti salvi i controlli che routinariamente vengono eseguiti nel punto nascita di ogni ospedale (screening oftalmologico neonatale) e comunque entro una settimana nel caso di nascite al di fuori delle strutture ospedalieri, una prima visita oculistica dovrebbe essere effettuata quando il bambino ha circa 3 anni, sempre che non ci siano indicazioni che suggeriscano di anticipare il controllo.

La visita oculistica dovrebbe essere effettuata su tutti i bambini e in particolar modo se si sospetta la presenza di strabismo, se si notano problemi di lacrimazione oppure se è presente una storia di malattie oculari familiari.

Nel corso di questa prima visita è possibile verificare se vi è la presenza di disturbi che necessitano di un determinato trattamento o che comunque richiedono un intervento correttivo con occhiali da vista.

È consigliabile anche un controllo della vista prima dell’ingresso del bambino alla scuola elementare (scuola primaria). In seguito, qualora non emergano problemi particolari, il consiglio che viene generalmente dato è quello di mettere in preventivo una visita oculistica ogni due anni fino al compimento dei 16 anni.

Va da sé che la frequenza delle visite sarà maggiore se sono stati riscontrati quadri degni di attenzione; in questo caso è il medico oculista che deciderà la frequenza ottimale dei controlli.

L’età adulta

Negli over 16, fino all’età di 40 anni, la cadenza delle visite oculistiche può essere diradata; i controlli possono per esempio essere effettuati ogni 4-5 anni circa. Questa indicazione vale ovviamente nel caso in cui il soggetto non accusi problematiche particolari, nel qual caso saranno necessari controlli sicuramente più frequenti.

Quando si arriva ai 40 anni, i controlli oculistici acquisiscono un’importanza ancora maggiore. Stiamo infatti parlando di un’età piuttosto critica in cui molte persone accusano presbiopia, un disturbo dell’accomodazione dovuto alla fisiologica riduzione della capacità di mettere a fuoco le cose che si trovano vicine (il soggetto può per esempio avere difficoltà a leggere il giornale senza l’aiuto di occhiali da presbiopia).

Negli over 50 si riscontra un aumentato rischio di andare incontro a glaucoma, una seria patologia oculistica che però fortunatamente non è di riscontro così frequente come la presbiopia. Secondo alcuni autori però la sua incidenza potrebbe essere sottostimata perché è per lo più una patologia asintomatica. È anche per questo motivo che le visite oculistiche periodiche sono importanti.

Arrivati ai 60 anni è buona norma prevedere visite oculistiche con cadenza biennale. Negli over 60 infatti aumenta il rischio di andare incontro a patologie quali cataratta e maculopatia.

La cataratta è una patologia particolarmente diffusa e caratterizzata da una progressiva perdita della trasparenza del cristallino, la “lente naturale dell’occhio”. Il sintomo principale di questa malattia è l’annebbiamento progressivo della vista.

La maculopatia, altrimenti nota come degenerazione maculare, è invece una patologia che interessa la zona centrale della retina, la macula. È una malattia purtroppo irreversibile, ma oggi si hanno a disposizione trattamenti che possono rallentarne o addirittura bloccarne il decorso in alcuni casi specifici, e sempre che si riesca a individuarla precocemente. Una diagnosi precoce, possibile soltanto con periodici controlli, risulta quindi fondamentale. I sintomi principali che caratterizzano la maculopatia sono la visione centrale sfocata e distorta.

L’importanza di effettuare controlli periodici

Programmare periodici controlli della vista seguendo uno schema legato all’età e alla presenza o meno di disturbi oculari è il miglior modo per diagnosticare precocemente un eventuale disturbo visivo. Ciò consente in alcuni casi di prevenire determinati disturbi, in altri di intervenire per tempo in modo da scongiurare complicazioni e in altri casi ancora di rallentare o arrestare il decorso di determinate patologie.

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